giovedì 25 novembre 2010

5x1000 fa 1,25

Per quanto vi sforziate, non riuscirete mai a individuare la formula matematica che, applicata, porti a questo risultato. Ma non preoccupatevi, non siete voi ad aver scordato le tabelline ( o meglio, non è da questa moltiplicazione che lo desumerete!), né dovrete cestinare la calcolatrice. Semplicemente, 5x1000 fa 1,25 da quando 303 parlamentari nominati dai loro partiti hanno deciso così. Se in sede di discussione al Senato non cambierà qualcosa, questo errore matematico diverrà legge (di stabilità, ex Finanziaria) dello Stato.


Mi spiego. Leggiamo tutte d'un fiato le prossime tre righe (magari noiose, ma utili per approcciare questo discorso): la possibilità di devolvere con la dichiarazione dei redditi il proprio 5x1000 del gettito IRPEF, introdotta da Giulio Tremonti nella legge Finanziaria per il 2006, è stata drasticamente ridimensionata con un tetto massimo di 100 milioni imposto il 12 Novembre dalla Commissione Bilancio, e votato ed approvato dalla camera il 19 Novembre scorso. 
Chi non avesse compreso pienamente la gravità di questa scelta continui a leggere, gli altri saltino al prossimo capoverso (..senza barare però!). Il cittadino italiano, con la propria dichiarazione dei redditi, ha la facoltà di barrare una casella, che ha press'a poco la seguente dicitura:“Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ...”. Con il proprio assenso, la propria firma, e l'inserimento del codice fiscale dell'ente scelto, egli decide di devolvere il 5x1000 di una parte delle imposte dovute allo Stato (il 5x1000 dell'IRPEF) ad una delle tantissime realtà che si occupi di ricerca scientifica o sanitaria, o di università, o di volontariato, o di promozione od utilità sociale. Giulio Tremonti si fece promotore di questa possibilità nel 2005. Ma già nella finanziaria approvata nel dicembre del 2009 per l'anno 2010, venne imposto un tetto massimo di 400 milioni: non importa quanti siano gli italiani ad avvalersi di questa facoltà, qualunque sia la cifra destinata alle varie organizzazioni non lucrative e non governative, il Governo ha già scelto che non verranno dati più di 400 milioni, che le associazioni dovranno dividere tra loro. E oggi, novembre 2010, si impone che per il 2011 non verrà permesso che più di 100 milioni possano essere assegnati agli enti di volontariato. 


In questo modo, barrando la casella, solo un quarto di quanto devoluto l'anno scorso arriverà all'ente da noi scelto. Perché la gravità del provvedimento sta in questo: ci lasciano la libertà di scelta, poiché siamo liberi di scegliere se e a chi devolvere il nostro 5x1000 dell'IRPEF; ma impediscono che la nostra scelta possa produrre effetti concreti.
Perché chiamarlo 5x1000, perché farci barrare quella casella, se hanno già deciso che si approprieranno comunque anche di quest'ultima, misera, percentuale di tasse e destineranno solo 100 milioni alle varie organizzazioni registrate? Ripeto: qualunque sia la cifra che gli italiani decideranno di destinare a enti di volontariato, in realtà solo 100 milioni vi andranno.
Decine di istituti di ricerca (vedi alla voce "malattie rare"), o soggetti protagonisti del soccorso umanitario nel mondo come Emergency, sono loro a pagare il taglio dei fondi volontari: molti saranno messi in ginocchio, gli investimenti verranno soppressi per mancanza di fondi.


Ma visto che una feroce critica rimane sterile se non diviene proposta, io vi dico: ho una proposta. Invece di accanirsi sulle associazioni di aiuto agli anziani, ai disabili, all'umanità in genere o sugli istituti scientifici, già provati da un quindicennio di prostranti tagli, perché non imporre il medesimo tetto massimo ai ricavi dell'8x1000?  Perché no?
Forse le gerarchie ecclesiastiche, ma anche le parrocchie o il volontariato religioso, si accontenterebbero della spartizione forzosa di 100 milioni di euro con altre cinque confessioni religiose? (A fronte dei 950 milioni di euro di media degli ultimi dieci anni).


Io non credo. E se non lo fanno loro, che hanno la forza della fede, come potrebbero tollerarlo scienziati, ricercatori e volontari? Perché dovrebbero tollerarlo i cittadini?


I dati: liberamente presi da Wikipedia et similia.
I fatti: sono stati prima di me perfettamente esposti dal mio amico Fabio, che cura un blog al quale sono affezionatissimo: fateci un salto quando potete, è stato sicuramente più chiaro di me e ha riportato quasi tutta l'intervista di PeaceReporter a Gino Strada..una chicca imperdibile!
Le opinioni: quelle sono mie, non cercatele altrove.

2 commenti:

  1. Già è brutto quando si va a raschiare il fondo di un barile, ma quando questo barile appartiene a coloro che con sacrifici dedicano una parte importante della loro vita a chi, per svariati motivi, ne ha realmente bisogno, si raggiunge il massimo dello SQUALLORE. Si stà distruggendo la sQuola, la sanità, demonizzando la magistratura, inculcando il senso del diverso, insegnando a proeggere solo il propio orticello, infamando chi prova a ribellarsi o solo a dire un pò di verità. 400 milioni? Ma perchè non se li prendono direttamente per le loro ville, le loro barche, le loro escort, le macchine e le cene di rappresentanza e tutto il resto del troiaio senza venir a raccontar balle a chi di balle ne ha pien le tasche? Anche perchè certamente non hanno bisogno dei volontari o della ricerca o della pace (anzi quasi quasi di quest'ultima è fastidioso anche il nome), son superiori Loro. Vogliamo deciderci a mandarli via per vivere in un libero stato laico? perchè no?

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  2. Non c'è molto da aggiungere: sono stati raddoppiati i finanziamenti pubblici alle scuole private, aumentati gli investimenti (di 4miliardi) nel reparto militare, ma i tagli, in tutti gli altriministeri, sono pesanti e inappellabili..investimenti al minimo,taglio dei tutor per disabili,forze dell'ordine (polizia, pompieri, etc.) che non hanno soldi sufficienti a pagare la benzina e vengono mandati solo a difendere i Palazzi quando l'esasperazione esplode, e tutto il resto che ci circonda..bah,io sono più che sicuro che l'unico modo per riprenderci la nostra dignità sia avere il coraggio delle proprie responsabilità, ribatterlo alle elezioni e finalmente governare: non è difficile, basta attuare il programma per cui si è stati votati.

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