
Ieri è morto un nostro caro amico.
Un amico che ci è sempre stato vicino, accogliendoci quando ne avevamo bisogno, riscaldandoci d'inverno con i suoi tè e le fette di torta o con una birra fresca durante l'estate. Un amico che ha valorizzato le nostre idee e la nostra fame di cultura, che ha dato spazio alla nostra creatività. Un amico che ci ha sempre incoraggiato a pensare, a criticare e a leggere, seduti su una poltroncina di velluto rosso o su sedie ripieghevoli di legno, sotto rami secchi ricoperti di lettere dell'alfabeto.
E' morto un amico che ha creduto in noi, che ci ha ascoltato e aiutato a crescere. Un amico che credeva nell'Uomo e nella sua possibilità di creare e di divenire immortale. Sentiremo la sua mancanza, come la sentiranno migliaia di altre persone, come la sentirà Roma e questo nostro Paese, che ieri ha perso ciò per cui avrebbe dovuto combattere. Ma le firme e le potreste non sono bastate.
Ieri è morto un nostro caro amico. E per questo noi piangiamo.
Addio Bibli.