sabato 27 novembre 2010

Siete sempre voi.. ( di Francesco Gentili)

Per chi ama il pluralismo e l’informazione “differenziata”, il Secolo d’Italia può essere sicuramente un motivo di divertimento. Ma anche ciò che chiamano Web Magazine. Ovvero il sito internet del periodico FareFuturo; conosciuto nello slang della rete come Ffweb magazine. Inchieste, dibattiti, approfondimenti, interviste e saggi di filosofi di primordine. Il tutto condito dall’orgoglio di appartenere alla celeberrima neonata destra italiana. Giovane e celebre al punto tale da entrare in contraddizione con se stessa.
Ci si poteva sorprendere i primi tempi, quando coloro che fino a pochi giorni prima condividevano un’istituzione con la parte più infima del Paese si dimostravano persone con le quali fosse possibile dialogare, ragionare, discutere. Flavia Perina, Filippo Rossi, Francesco de Palo sono solo i nomi di spicco di questo nuovo movimento rivoluzionario. Tanto da riuscire, da un giorno all’altro, ad arrivare a criticare così aspramente tutto l’operato di un governo di cui avevano fatto parte fino a qualche attimo prima.
Ed è ancor più divertente quello che è accaduto in questi giorni, con la protesta studentesca in pieno sviluppo e una riforma Gelmini sempre più in difficoltà.
E’ il 25 Novembre quando Rosalinda Cappello si chiede se sia “davvero un paese civile quello che mena i suoi studenti?”, uno dei tanti articoli che vanno a riempire la rubrica di FareFuturo denominata “ma li chiamano bamboccioni”, lo spazio giornalistico “dalla parte dei giovani”. E’ un appello alla civiltà quello della Cappello che invita tutti i diretti interessati, da Fede a Tremonti, da Berlusconi alla Gelmini a uno stop in favore del buon senso e del rispetto dei giovani. Ci si addentra nell’articolo e quasi ci si sorprende quando alle battute finali non si riscontri il nome di Pasolini a firmare il pezzo. Libertà di manifestare, libertà di parola, Costituzione, diritti, sapere, cultura. Accidenti!
Ma, scusate, non siete voi i supporters di Futuro e Libertà?
Non siete voi i più accaniti fans del Presidente della Camera?
Non siete voi quelli che hanno creato un partito dal nulla e hanno inventato un simbolo vuoto, con il nome gigante di “Fini” che invade uno sfondo blu?
Ah sì, è vero, siete sempre voi...
I supporters di quel Fini che dice che Mussolini è stato il più grande statista del secolo (La Stampa 1/04/94)?
Lo stesso Fini che ha detto che “ci sono dei momenti in cui la libertà non è tra i valori preminenti” (La Stampa 3/06/94)?
Quel Fini? Quello della Bossi-Fini e della Fini-Giovanardi?
Il Fini degli ordini impartiti al commissariato al G8 di Genova?
Ma sì è vero, lo dimentico sempre, siete sempre voi...
Ci risiamo, sempre la stessa storia, sempre la stessa contraddizione che vi distingue da sessant’anni.
Non a caso la mattina del 27 Novembre si apre un bel giornale, uno qualsiasi, e in prima pagina appare il buon Gianfranco che esclama: “Il Ddl Gelmini è il meglio della legislatura”; eccoci, ci risiamo. Allora è fondamentale vedere le reazioni dei fedelissimi, di coloro che fino a due giorni prima lo criticavano quel disegno di legge. E all’improvviso, il rivoluzionario articolo della Cappello, si disintegra, si scioglie, scompare dalla home page di FareFuturo. Sono tornati nei ranghi stabiliti da quel condottiero che, col passare del tempo, farà sì che quel nome gigante su sfondo blu, possa, un giorno, sostituire quello che, ben più famoso e su sfondo bianco, ha sottomesso l’Italia per un quindicennio.
Perciò viene quasi automatico, naturale, scontato, riesumare la buonanima di Totò e rispondere, a tutti quelli che cominciano ad ringraziare il cielo per l’arrivo del salvatore Fini, con una semplice battuta:
“Ma mi faccia il piacere…”.

Francesco Gentili



*oltre a ringraziare Fra, vi consiglio di leggere il commento..ho pubblicato il suo primo articolo sull'argomento, scritto il 7 Settembre scorso, anch'esso molto divertente e pieno di spunti


3 commenti:

  1. DOVE ERAVATE?

    Evviva! Evviva! E’ finalmente nata in Italia la vera destra europea, liberale e democratica! Scene di giubilo, congratulazioni, e messaggi d’auguri; partiti, giornali e tiggì al settimo cielo, elogiano il discorso di Gianfranco Fini dal palco di Mirabello. Ma nel tripudio generale e prima che le festanti trombe smettano di risuonare, sarebbe opportuno analizzare meglio la faccenda e porsi qualche interrogativo.
    Dopo il discorso del Presidente della Camera dal piccolo paesino emiliano, le prime pagine dei quotidiani nazionali e internazionali sono piene di commenti (perlopiù elogi…) volti ad analizzare a fondo la svolta che è stata compiuta all’interno del centro-destra. Sembrava incredibile sentire il più fedele alleato di Berlusconi, il co-fondatore del suo movimento, criticare così aspramente le politiche dell’esecutivo formato da esponenti del suo stesso (oramai ex..) partito.
    “Governare non significa comandare”, “la magistratura è uno dei capisaldi della democrazia”, “è necessario rispettare la Costituzione e tutte le istituzioni repubblicane”, “No alla genuflessione nei confronti di Geddhafi”, “comportamento infame da parte di alcuni giornali”, “A Mangano preferiamo Saviano”, “tuteliamo l’immigrazione e abbiamo pietà dei poveri clandestini che sbarcano in fin di vita sulle nostre coste”, e ancora “affermiamo il nostro più deciso NO contro la criminalità organizzata”, “Tiggì che a volte sono solo le copie dei fogli d’ordine del padrone”, e infine “questa legge elettorale è uno schifo e va cambiata”.
    Leggendo gli interventi sui giornali o sui siti web vicini alle idee del Presidente Fini, si evince un termine che spicca sugli altri: libertà. Futuro e Libertà, “liberi di dirlo, liberi di affermarlo”, “adesso c’è una nuova luce di libertà”, “il Popolo della libertà non ha né popolo né libertà”.
    Caspita, ma allora può esistere davvero una Destra con cui dialogare, discutere e legiferare. Accidenti, che emozione! Questa è musica per le orecchie di tutti, anche per chi milita da anni a sinistra.
    Chi, dotato di buon senso e in possesso di un vero spirito democratico, repubblicano e costituzionale, potrebbe mai opporsi ad un così gratificante discorso? Quale politico, militante o cittadino di uno stato normalmente democratico potrebbe mai respingere quanto affermato ieri da Gianfranco Fini? (continua)

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  2. (continua) L’altra domanda, ormai del tutto scontata, resta però la stessa: dov’erano nascosti questi buoni propositi durante questi quindici anni? Per tutto questo tempo, dove siete stati? Dove vi siete nascosti? Dove eravate?
    Dove eravate quando Berlusconi, il vostro socio, il vostro miglior alleato si è dimostrato il più fedele amico di Marcello Dell’Utri del quale, anche se su di lui si deve ancora esprimere la Cassazione, tutti conosciamo il “dubbio” passato? Dove eravate durante negli ultimi quindici anni mentre la nostra Costituzione è stata calpestata, malmenata e talvolta uccisa dai vostri più cari alleati?
    Dove eravate quando la Lega Nord elargiva a tutti gli ospiti indesiderati nel nostro Paese pratiche razziste e xenofobe degne del peggior Haider?
    Dove eravate quando un personaggio come Renato Schifani, del quale sono state accertate le frequentazioni mafiose, veniva eletto a seconda carica dello Stato? Dove eravate quando Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi venivano cacciati dalla Televisione di Stato? Dove eravate quando il genius di Calderoli inventava questa legge elettorale?
    E infine, dove eravate quando si rendeva omaggio all’eroe Vittorio Mangano?
    Poi però decido almeno di tentare di darvi ragione e credere che davvero abbiate sperato che Berlusconi avrebbe potuto cambiare questo Paese.
    E allora divento fan di Mirabello, e comincio a sfogliarne le immagini, le foto, la Tulliani, i militanti, Bocchino, Barbareschi, i gadget in vendita alla convention ma, un momento…”Boia chi molla”, “Grazie a Dio sono Italiano”, omaggi ad Almirante, “l’Italia agli Italiani”, teste rasate, croci celtiche…ah ecco, adesso ho capito! Ora tutto torna!
    Siete sempre voi; siete voi quelli che non sono riusciti ad avere mai un ruolo di primo piano dal dopoguerra ad oggi? Siete voi quelli che sono sempre stati e che continuano ad essere gli ex-fascisti della politica italiana? Siete voi i camaleonti, che pur di occupare qualche poltrona di primo piano vi siete venduti al miglior offerente, chiudendo non uno ma entrambi gli occhi, sapendo bene con chi avevate a che fare? Siete voi quelli che quando hanno deciso di correre da soli con l’Elefantino, avete preso meno voti di quanti non ne avesse presi AN? Eh sì, siete sempre voi.
    Quando penso al neonato gruppo di “Futuro e Libertà”, c’è un’immagine che si può distinguere chiara e nitida nella mia mente. Penso ai componenti di “futuro e libertà” come agli abitanti di una villa bifamiliare che hanno deciso di innalzare un enorme muro che li divida dai loro coinquilini (PDL, Lega), e che hanno invece inaugurato un sentiero che renda più semplice il loro passaggio alla casa di alcuni loro vicini (UDC, API, MPA etc.); allo stesso tempo però hanno, giustamente, fatto saltare in aria il ponte che stavano cominciando a costruire quelli che abitavano dall’altra parte del fiume (PD).
    Che la maggior parte di quelli che sono saliti sul palco ieri sia dichiaratamente antifascista, ne dovremmo essere tutti convinti, senza retorica alcuna. Ma siamo altrettanto convinti che qualcosa di strano, di ambiguo e di marcio si nasconda ancora tra le fila del Presidente della Camera, e che “Futuro e Libertà” prima di innalzare muri, scavare sentieri e far saltare in aria ponti, abbia il sacrosanto dovere di ristrutturare, se non di ricostruire, la propria casa: possibilmente, cominciando dalle fondamenta.

    Francesco Gentili

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