giovedì 16 dicembre 2010

Il potere di Wikileaks

Ultima puntata del racconto di Pierluigi... per visualizzarli tutti in ordine cronologico cliccate sulla tag "computer"! Buona lettura!

Wikileaks è tutt'ora considerato da molti come una sorta di paladino della libertà, come un esempio della rete partecipativa che smaschera le malefatte di governi e multinazionali. Secondo me, quello di chi crede a queste idee è semplicemente un grosso abbaglio. Wikileaks, come gli ISP sui quali le informazioni transitano (e vengono copiate...) ha tutte le carte in regola per diventare una concentrazione di potere: ho sentito molti commenti sui documenti pubblicati da questo sito, ma nessuno sul fatto che chi dispone di queste banche possiede, potenzialmente, una capacità di influenza senza precedenti. Mr. Assange, è il creatore e “editor-in-chief”, come lui si definisce, di Wikileaks. E' un personaggio di straordinaria intelligenza e con una creatività assolutamente originale; sembra un giornalista di rara abnegazione e probabilmente la sua onestà è cristallina come appare. Tuttavia, non voglio istillare il dubbio, né parlare della sostanziosa polemica che sta lievitando in questi giorni. Il mio ragionamento coinvolge questo caso specifico, ma, come dicevo, non riguarda tanto il merito di che cosa viene acquisito in queste banche dati, ma il come questi dati vengono raccolti, concentrati e poi diffusi.
Ci si può fidare ciecamente solo della nobile disposizione d'animo del detentore di queste informazioni se, forse non Assange, eviterà di utilizzare questa banca dati a scopo di ricatto? O di estorsione? Siamo del tutto sicuri che i tutti i dati pubblicati coincidono esattamente con quelli ricevuti? Non potrebbe essere che magari c'è anche qualcos'altro? Magari dopo aver fatto intendere a chi ha orecchie per intendere che questo qualcos'altro potrebbe essere pubblicato in futuro?
Chi possiede la banca dati, possiede questo potere. E i dati di Assange, come quelli degli ISP, non si ha modo di sapere dove si trovino fisicamente, e addirittura possono benissimo essere divisi e copiati su un numero sterminato di computer sparsi per tutto il mondo; magari un pezzettino di quei dati è transitato anche sul mio computer, o su quello di chi sta leggendo questo appunto. Non si tratta di fantascienza, un computer collegato alla rete, e tutti sono ormai collegati, è un nodo della rete dotato di capacità di memorizzazione e di comunicazione. Può essere controllato a distanza e a completa insaputa dell'utente, la riservatezza è garantita solo dalla serietà (sempre dichiarata, mai verificabile) dell'ISP... Ma gli ISP principali sanno perfettamente di cominciare a possedere una banca dati sterminata, che tutto contiene, tutto elabora, tutto sa. La Banca Dati Mondiale. Sanno perfettamente di avere ormai la potenzialità per diventare qualcosa di non tanto diverso dal Grande Fratello di Orwell. Sanno perfettamente di cominciare a possedere il mondo.

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