sabato 11 dicembre 2010

Questo Paese che muore

Questo Paese che muore. Che muore di cancro, per un inquinamento che intasa l'aria e corrompe ogni cosa, per i pesticidi che avvelenano i prodotti della Terra, per i terreni farciti di scorie e rifiuti tossici, per l'acqua dei Castelli intrisa di arsenico, per il Sole che ustiona la nostra pelle, per i tetti ricoperti di amianto.
Questo Paese che muore di leucemia, per le fabbriche che sversano le loro feci nell'ambiente, per le radiazioni che ci bombardano in ogni momento.
Questo Paese che muore di mafia, muore perché insegue e ammazza chi si ribella alle bestie, insegue e ammazza chi non muore di omertà, insegue e ammazza chi sogna la libertà.
Questo Paese che muore di lavoro, che non protegge chi lo rende grande, che umilia chi non ha voce.
Questo Paese che mortifica chi lo ama, chi lo ama perché ci è nato e chi lo ama perché ci è arrivato da lontano. Chi lo ama perché ci vive, perché ci lavora, perché ci muore. Perché "percorriamo tutta la Terra, non vi sarà nessun esilio; infatti al mondo non c'è luogo che sia straniero all'uomo". Lo dice Seneca, che ignorante non era.
Questo Paese che muore di odio, che avvelena le nostre menti e ci fa dimenticare che siamo fratelli della stessa Terra. Lo stesso odio che alimenta le nostre paure, ci fa sentire diversi e ci spaventa, ci fa sentire uguali e ci spaventa degli altri. Ci fa sentire soli.
Questo Paese che muore di odio, che ci suggerisce di discriminare e di avere pregiudizi, perché la cultura è da sfigati e noi siamo tutti fighi. Perché è più facile, non pensare, non riflettere, non avere un'opinione. Questo Paese che muore, muore perché ci uccide ogni giorno.
In questo Paese che muore, che muore per l'indifferenza, chi ha il potere rimane impassibile, chiude le Camere, si rinchiude nel Palazzo, fugge dalla realtà, se ne racconta un'altra.





Questo Paese che muore, che muore ogni giorno, ha bisogno di tutti noi, noi che moriamo ogni giorno con lui.

7 commenti:

  1. Questo Paese che muore quando ci vince la pigrizia, quando ci dimentichiamo che siamo importanti, e che è importante ricordarcelo.
    Questo Paese che muore perchè ci fa scordare chi siamo e allontana chi vorremmo essere.
    Questo Paese che muore quando non parliamo, ma ascoltiamo e basta.
    Questo Paese che muore perchè promette, illude, delude, riaccende speranze, ma poi le rispegne...
    Questo Paese che si fa forza sulle nostre debolezze, ma si sbaglia di brutto.
    Questo Paese che muore molto lentamente, perchè ha ancora tantissime persone su cui contare.
    Questo Paese che muore perchè opprime e priva, e chi si sente oppresso e privato perde ogni giorno un pò di voglia di aiutarlo.
    Feda

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  2. Questo paese che muore dolcemente e senza fatica. Perchè dannarsi l'anima se è impossibile evitarne la morte? Perchè è con l'amore e il sudore della nostra fronte che manterremo l'italia ancora attaccata alla vita. Potrà essere un filo sottilissimo, ma c'è! Come dice il proverbio: "la speranza è l'ultima a morire" ed io ancora non l'ho persa :)

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  3. Marco ha detto...


    Io non credo che l'Italia versi in condizioni così disastrose; credo piuttosto che si troverà in queste condizioni se le sue redini resteranno ancora nelle mani di un governo come quello attuale.
    Per fortuna la differenza non è sottile. La descrizione che è stata fatta è quella di un malato terminale in cui le metastasi pervadono tutto il corpo; io credo che il tumore sia allo stato iniziale.
    Forse questo pessimismo lo relegherei all'annoso problema delle mafie, poblema irrisolvibile a breve tempo (breve?).
    Faccio alcuni superficiali esempi: la costituzione italiana è una bellissima costituzione e la corte costituzionale è un organo che ancora riesce a tutelarla, la sanità tutto sommato è buona (è garantita a chiunque, cosa non da poco se paragonata a quella di altri paesi), la scuola benchè minata alle fondamenta è ancora efficiente e l'università è come una bella donna che sta per essere stuprata.
    Per non parlare dei paragoni che si possono fare con altri paesi (e non parlo solo dell'emisfero nord del mondo) o con l'Italia stessa in epoche passate. Il problema del lavoro è effettivamente un tasto dolente, che però riguarda quasi tutto il mondo ed è comunque caratteristico di questo periodo storico.
    Insomma, bisogna battersi perchè abbiamo da perdere, non perchè abbiamo a cuore il gol della bandiera!

    Marco

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  4. Più che critiche, sono un completamento del mio pensiero!In qualcosa non sono stato molto chiaro, mi sono lasciato prendere dalla prosa. Non do l'Italia per spacciata, mi fanno più paura gli italiani. Sanità, scuola, università: non saremo gli ultimi del mondo occidentale, ma io pretendo di più, e mi avveleno perché dobbiamo subire la malagestione degl ingordi che ci governano, come te. Io pretendo di più perché credo che un cittadino di una democrazia debba pretendere di più.
    Ed è vero: non siamo malati terminali. Però dobbiamo muoverci, perchè il cancro lo sconfiggi nei primi mesi, non nell'ultimo round. Se arrivi all'ultimo round, ha già vinto lui.
    Non vorrei essere frainteso: rifiuto ogni simbolismo patriottico (patria, bandiera, etc.), per me non è un valore. Piuttosto rispetto il luogo dove vivo (qualunque esso sia e sarà), e lo rispetto talmente tanto che non posso accettare il modo in cui è gestito. Le gettate di cemento, lo sventramento del sottosuolo per i parcheggi privati (a 100000€ a boxe), il disboscamento delle montagne a ridosso delle cittadine, le conseguenti frane. Tutte queste cose mi fanno incazzare non per amor patrio, ma per il profondo rispetto che ho della vita.
    Il mio richiamo finale è il nodo del post: abbiamo il tempo e la possibilità di cambiare il nostro futuro, di pretendere di cambiarlo. Avere la possibilità non basta, bisogna coglierla. Facciamo in modo non rimangano parole. Deve essere un impegno.
    (grazie grazie grazie dei commenti!!)

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  5. *non che tu sia "uno degli ingordi che ci governano"! ho scritto "come te" nel senso che penso anche tu abbia voluto dire questo nel tuo commento! :D :D :D

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  6. Marco ha detto...


    Con questa lieve correzione di rotta ricalchi ALLA GRANDE il mio punto di vista soprattutto sul fatto che dobbiamo sempre pretendere di più (altrimenti oggi staremmo ancora lottando contro la schiavitù) e sul fatto che "dobbiamo muoverci, perchè il cancro lo sconfiggi nei primi mesi, non nell'ultimo round."
    ..un abbraccio

    Marco

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  7. Questo paese che sembrava morire nel ventennio fascista
    Questo paese che sembrava rinascere negli anni '60
    Questo paese che sembrava ribellarsi negli anni '70
    Questo paese ora immobile perchè imbavagliato
    Questo paese amaro ed amato
    Questo paese è il nostro paese e dobbiamo difenderlo dal qualunquismo,dall' ignavia, dall' ignoranza, dalla sopraffazione, dalla codardia, da noi stessi...
    Questo pase ha bisogno di noi

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