La sveglia suona alle otto in punto. Tento di aprire un occhio, desisto. Poi lo apro, e lo richiudo. Infine mi alzo. Sono le otto e cinque. Vado in salotto, tiro su la serranda e guardo fuori: il sole è lì, la città anche, le macchine si trascinano lentamente su Via Appia. Constato che, nonostante tutto, siamo sopravvissuti anche ai documenti di Wikileaks.
Su facebook, le reazioni ai primi lanci di agenzia sono di delusione: abbiamo atteso con trepidazione che i dispacci diplomatici ci raccontassero un Berlusconi inaffidabile, vanitoso, sex addicted. Non so cosa ci aspettassimo, magari allusioni alle tangenti pagate ai talebani, ai tentativi di accordo per non subire attentati, alle stragi di civili. Oppure rivelazioni imbarazzanti sulla condotta politica del Presidente del Consiglio. Ormai, sulla condotta morale del Cavaliere, le vicende imbarazzanti non ci imbarazzano più.
Ma qua mi fermo. È proprio a causa della cifra politica dell'uomo Berlusconi, che i documenti segreti delle diplomazie non lo sfiorano nemmeno. Mi spiego.
Il ruolo dell'Italia nelle relazioni internazionali è talmente marginale e ininfluente che le uniche chiacchiere che ci riguardano sono quelle "da bar". Siamo come la crosta della pizza: bruciata, in molti la scansano. I festini e le donne di B. sono l'unico argomento di un certo interesse per i funzionari statunitensi, altrimenti dell'Italia non parlerebbero affatto. Quando Berlusconi gongola del "prestigio dell'Italia all'estero", si riferisce all'eco delle risate e dei mormorii che ci accompagnano quando usciamo dal Paese. Donne oggetto, uomini puttanieri. Questa è l'Italia dei suoi rappresentanti. Certo, per un uomo che la domina da sedici anni politicamente, e da trentacinque anni economicamente, non deve essere di grande soddisfazione. Se ci avesse governato per sei mesi Paperoga avremmo avuto lo stesso prestigio.
I documenti svelati da Wikileaks sono assai più interessanti per ciò che riguarda gli Stati che dominano lo scenario internazionale. USA, Germania, Turchia, Israele, Iran, Cina, Russia e pochi altri. Tutto ciò che ruota attorno a queste potenze, riveste importanza mondiale. Noi, siamo fonte infinita di barzellette.
Un primo gradino da salire per uscire da questo incubo farsesco è quella di diventare un popolo maturo. Maturo, grazie alla riflessione e alla conoscenza della propria storia e le proprie esperienze. Il modo c'è: sciogliere il segreto di Stato*. Perché no?
*"Il segreto di stato fu apposto e mai tolto perfino sulle stragi dei piemontesi nel meridione di 150 anni fa. Ma c'è ben altro. Dall'attentato a Falcone all'Addaura, alla strage di Capaci, alla strage di via D'Amelio, alla strage di Piazza Fontana, alla strage dei Georgofili, alla strage di Bologna, all'assassinio di Aldo Moro, di Enrico Mattei, del giornalista De Mauro, alla strage di Ustica, all'esplosione della nave Moby Prince, all'omicidio del Generale Dalla Chiesa, di Pier Paolo Pasolini, alla strage di Piazza della Loggia, alla strage dell'Italicus e alle altre mille stragi e omicidi di Stato dal dopoguerra ad oggi, i documenti sono classificati a migliaia come segreto, inaccessibile agli storici e ai giornalisti e dunque a tutti noi. Qua da noi, che cittadini non siamo, il segreto di Stato viene posto per garantire IMPUNITA' a persone che stanno invecchiando in famiglia in santa pace, magari con pensioni d'oro, altro che difesa dell'interesse supremo della Nazione. Altrimenti sarebbe stato tolto il segreto nei tempi di legge, cioè dei 15 + 15 anni al massimo. Questa legge non viene applicata, grazie ad un tacito accordo bipartisan. Scusate, ma mi viene da vomitare su questa nostra classe politica, tutta intera. Non accetto più di parlare o ascoltare altro. Sarebbe come chiedere colloquio a Riina per parlare dell'ultimo film di Scamarcio." [Carlo Anibaldi - 2010]
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391200&ref=HREC2-2
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